Elisabeth Hense e Joseph Chalmers, curatori
2025 | 300 pag. | ISBN: 978-88-7288-240-5

Durante gli anni di studio, Titus Brandsma partecipò attivamente al giornalismo cattolico e, alla sua morte, fu uno dei precursori nei Paesi Bassi di ciò che il giornalismo cattolico poteva essere. Non solo fu coinvolto nell'espansione e nel miglioramento di riviste e giornali cattolici, ma fu anche un fervente sostenitore della radiodiffusione cattolica, nata nel 1925/1926 nei Paesi Bassi e in rapido sviluppo.
Nel 1935, Titus Brandsma fu nominato consigliere spirituale della Società Cattolica Olandese dei Giornalisti e nel 1936 divenne presidente di un comitato per il rinnovamento del giornalismo cattolico. Il consigliere spirituale era il collegamento tra il consiglio di amministrazione dei giornali cattolici e i vescovi. Titus Brandsma svolse questa funzione con grande dedizione. Partecipò sempre alle riunioni, lavorò a favore dei giornalisti, sia su questioni sociali che legali, organizzò un ritiro per loro nel 1937 e sviluppò persino un piano per una migliore formazione dei giornalisti cattolici nel 1938. Tra la fine del 1941 e l'inizio del 1942, Brandsma si oppose coraggiosamente alla pubblicità nazionalsocialista sui giornali cattolici, che si concluse con la sua prigionia nel gennaio 1942.
In questo volume presentiamo i primi scritti giornalistici e tutti gli scritti teorici sulla stampa cattolica e su come dovrebbe essere il giornalismo cattolico. Presentiamo anche il programma del ritiro per giornalisti.