Il sacerdote carmelitano olandese e professore di filosofia, Titus Brandsma, fu una delle personalità pubbliche nei Paesi Bassi che osò resistere apertamente all'ideologia nazionalsocialista della Germania di Hitler. Ha insistito sulla libertà della stampa cattolica di rifiutarsi di stampare la propaganda nazista. Fr. Titus fu debitamente arrestato il 20 gennaio 1942 e trascorse del tempo in diverse prigioni e campi di concentramento fino alla sua morte a Dachau il 26 luglio 1942. Nonostante le difficili circostanze durante la sua prigionia, continuò a scrivere per quanto gli fu possibile .

In questo volume presentiamo tutti i suoi scritti durante gli ultimi sei mesi della sua vita. Questi comprendono

– una risposta a una domanda ufficiale postagli dai suoi carcerieri

– note personali che riflettono la sua situazione, i suoi sentimenti e la sua speranza

– detti consolatori che ricordava in questi tempi bui

– un orario che si è dato per far fronte ai giorni solitari

– recensioni su due libri che aveva portato con sé

– una biografia su Teresa d'Avila che desiderava scrivere da tempo

– una Via Crucis per le nuove stazioni di Dokkum

– due poesie

– appunti per lezioni su Geert Grote e John Brugman

– una petizione al Sicherheitsdienst tedesco

In questo periodo, Tito Brandsma scrive anche otto lettere alla famiglia, ai confratelli, ai colleghi e ai collaboratori che abbiamo già pubblicato nel vol. 2 di questa serie: Lettere alla Famiglia.

Disponibile come e-book:

	$27.99
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