Tra il 1625 e il 1627 venne celebrato a Licata un “processo” sui miracoli attribuiti a sant'Angelo carmelitano, il cui martirio, secondo la tradizione agiografica, sarebbe avvenuto proprio nella città affacciata sul Canale di Sicilia. In quel luogo, inoltre, sarebbe sgorgata una fonte d'acqua miracolosa, tuttora esistente, medium privilegiato di miracoli e guarigioni. I 113 testimoni interrogati ci consegnano un complesso affresco storico, in cui le vicende della peste che colpì la Sicilia nel 1624 e Licata nel 1625 si intrecciano con la storia della medicina e delle pratiche di guarigione messe in atto nel santuario, contribuendo a tratteggiare il contesto culturale e sociale della Sicilia di prima età moderna. Il volume propone un dettagliato studio degli atti del processo, analizzati da una prospettiva storico-culturale, e ne fornisce la prima edizione critica.