Atti del V Convegno
di Mariologia Carmelitana
Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”
Roma, 9-10 settembre 2022
A cura di
Giovanni Grosso, O.Carm
Giovanni Grosso, O.Carm
2024 | 221 p. | ISBN: 978-88-7288-231-3
I convegni di mariologia carmelitana stanno ormai di ventando una tradizione; lo testimoniano i volumi pubblicati nella collana “Studi Carmelitani” in cui sono stati raccolti gli atti dei precedenti convegni. Segnatamente il n. 7 della collana, Liturgia e Carmelo, il n. 8, Per una Mariologia carmelitana (che raccoglieva gli atti del secondo e del terzo convegno) e il n. 11, Iconografia e iconologia carmelitana. L’intenzione degli organizzatori, appartenenti ai due ordini dei Carmelitani e dei Carmelitani Scalzi, è di proseguire nei prossimi anni con altri incontri simili.
Nei giorni 9-10 ottobre 2022, presso la Pontificia Facoltà “Marianum” in Roma, alcuni studiosi e ricercatori carmelitani dei due rami e dell’Ordine dei Servi di Maria, che ci hanno ospitato, si sono ritrovati per la quinta volta per presentare e discutere con prospettive inter- e transdisciplinari il rapporto tra la Vergine Madre di Dio e il mistero dell’Incarnazione del Verbo. Tale relazione intima e unica è anche immagine archetipica del nostro dono-impegno a rivestirci di Cristo e a lasciarci trasformare in Lui.
Come scrive p. Fernando Millán Romeral nella Prefazione'. «In questo impegno-dono di conformarci a Cristo, un essere umano, una di noi, della nostra razza e del nostro popolo... ha occupato un posto fondamentale. Maria, Madre e Sorella, come i Carmelitani amano chiamarla da tempi immemorabili, icona della Trinità, come la hanno definita alcuni teologi contemporanei, l’immagine più perfetta dell'Immagine che è Cristo, è stata, come non poteva essere diversamente, ispirazione per l’arte, la pietà, per qualsiasi rappresentazione della bellezza che è in fondo riflesso dello splendore del creatore».
Un tema di grande attualità e, soprattutto, di grande valenza spirituale. Nulla di strano per chi, come i Carmelitani, hanno sempre venerato la Vergine come Maestra di vita spirituale, la Stella del Mare che indica con sicurezza l’approdo e «la vetta del monte che è Cristo Signore» (dalla Liturgia propria del Carmelo).
Nei giorni 9-10 ottobre 2022, presso la Pontificia Facoltà “Marianum” in Roma, alcuni studiosi e ricercatori carmelitani dei due rami e dell’Ordine dei Servi di Maria, che ci hanno ospitato, si sono ritrovati per la quinta volta per presentare e discutere con prospettive inter- e transdisciplinari il rapporto tra la Vergine Madre di Dio e il mistero dell’Incarnazione del Verbo. Tale relazione intima e unica è anche immagine archetipica del nostro dono-impegno a rivestirci di Cristo e a lasciarci trasformare in Lui.
Come scrive p. Fernando Millán Romeral nella Prefazione'. «In questo impegno-dono di conformarci a Cristo, un essere umano, una di noi, della nostra razza e del nostro popolo... ha occupato un posto fondamentale. Maria, Madre e Sorella, come i Carmelitani amano chiamarla da tempi immemorabili, icona della Trinità, come la hanno definita alcuni teologi contemporanei, l’immagine più perfetta dell'Immagine che è Cristo, è stata, come non poteva essere diversamente, ispirazione per l’arte, la pietà, per qualsiasi rappresentazione della bellezza che è in fondo riflesso dello splendore del creatore».
Un tema di grande attualità e, soprattutto, di grande valenza spirituale. Nulla di strano per chi, come i Carmelitani, hanno sempre venerato la Vergine come Maestra di vita spirituale, la Stella del Mare che indica con sicurezza l’approdo e «la vetta del monte che è Cristo Signore» (dalla Liturgia propria del Carmelo).